Il modello di gestione aziendale della Responsabilità sociale di impresa (RSI) è uno strumento utile a dimostrare la volontà delle aziende, di qualunque tipologia, dimensione, localizzazione geografica, di integrare tematiche etiche alla propria strategia organizzativa.
Nel 2001, la Commissione delle Comunità europee nel Libro verde Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese definiva la RSI come: «integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate». A dieci anni di distanza la Commissione ha rielaborato il concetto e ne ha dato una nuova definizione (Comunicazione n. 681 del 25 ottobre 2011): la RSI come «responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società».
Tale nuova concezione rende ancora più significativo il ruolo delle imprese nel complesso sistema socio-economico e apre la strada a importanti considerazioni sulla integrazione tra imprenditorialità e strategia, etica e impatto sociale.
Nelle linee programmatiche della Commissione europea si legge anche che «Un approccio strategico nei confronti del tema della responsabilità sociale delle imprese è sempre più importante per la loro competitività. Esso può portare benefici in termini di gestione del rischio, riduzione dei costi, accesso al capitale, relazioni con i clienti, gestione delle risorse umane e capacità di innovazione».
Il modello organizzativo di maggiore diffusione nel mondo che deriva dai concetti di responsabilità sociale è definito dallo standard volontario SA8000, prima edizione del 1987, oggi in revisione 2014, emesso da SAI - Social Accountability International, ente di normazione internazionale in tema di responsabilità sociale.
Oltre alla conformità alle leggi applicabili alla realtà aziendale, la norma richiede il rispetto dei principî sanciti dalle Convenzioni internazionali ILO (International labour organization) e dalle Convenzioni ONU sui diritti dei bambini, diritti umani in tema di lavoro minorile, orari di lavoro, retribuzione, libertà di associazione, discriminazioni, nonché la realizzazione di processi di miglioramento continuo delle condizioni di lavoro lungo tutta la filiera produttiva. L'obiettivo e, in sostanza, il vantaggio, è quello di creare una catena virtuosa coinvolgendo fornitori, dipendenti, collaboratori e clienti finali al fine di aumentare la loro soddisfazione e la loro fidelizzazione attraverso comportamenti socialmente responsabili.
SA8000 è facilmente integrabile con altri sistemi di gestione, quali ISO 9001 (gestione per la qualità), ISO 14001 (gestione ambientale) e ISO 45001 (salute e sicurezza sul lavoro).
La prova tangibile che le organizzazioni possono dare per dimostrare il proprio impegno nel rispetto delle regole etiche è la certificazione SA8000 da parte di un organismo indipendente.
Non di rado, l'importanza che le istituzioni attribuiscono alla RSI si concretizza sempre più spesso nello stanziamento di contributi volti alla promozione della cultura della responsabilità sociale e della certificazione etica.
ANCIS dal 2003 è partner tecnico del Network Lavoro Etico, fondato da CISE (Centro per l'innovazione e lo sviluppo economico), Azienda speciale della Camera di commercio di Forlì-Cesena. CISE si occupa in prima persona di effettuare le verifiche di conformità e rilasciare certificazioni SA8000 accreditate da SAAS (Social accountability accreditation services) e riconosciute a livello internazionale.
Il Network Lavoro Etico fornisce inoltre addestramento specializzato in tema SA8000, attraverso corsi di formazione gestiti da un team di docenti con elevata esperienza nell'ambito della responsabilità sociale, dei sistemi di gestione SA8000 e della relativa certificazione. I corsi per auditor SA8000, sistemisti SA8000, rappresentanti dei lavoratori SA8000, gestione della catena di fornitura, diritto del lavoro e amministrazione del personale vengono programmati annualmente su tutto il territorio nazionale.