UNI PDR 125 – Parità di genere

Certificazione parità di genere UNI PDR 125

La parità di genere, riconosciuta come diritto umano fondamentale, è oggi un obiettivo prioritario verso cui ci si sta impegnando a fondo: l’Agenda ONU 2030 sullo Sviluppo Sostenibile nel suo Obiettivo 5 e la Strategia dell’UE per la Parità di Genere 2020-2025 testimoniano quanto sia necessario un impegno concreto e collettivo per ottenere un deciso ed esteso cambiamento sociale e culturale.

L’importanza delle questioni relative al superamento delle disparità di genere è evidente anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) elaborato per rilanciare lo sviluppo nazionale in seguito alla pandemia. Il Piano, infatti, individua la Parità di genere (Missione 5, componente 1) come una delle tre priorità trasversali che vengono perseguite in tutte le missioni che lo compongono. Nel PNRR il Governo ha quindi annunciato l’adozione di una Strategia Nazionale per la Parità di Genere 2021-2026 (documento programmatico che si allinea alla Strategia europea) che delinea una serie di obiettivi, tra i cui la costituzione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere, finalizzato a valorizzare (anche con incentivi) le imprese che si distinguono per avere adottato politiche finalizzate alla riduzione del divario di genere in tutte le aree più “critiche”: opportunità di crescita in azienda, parità di retribuzione a parità di mansioni, politiche di gestione delle differenze di genere, tutela della maternità. Per raggiungere tale obiettivo, dal 1° gennaio 2022 è stata istituita la certificazione della parità di genere (art. 46-bis D. Lgs. 198/2006).

I parametri minimi per il conseguimento di tale certificazione sono stati stabiliti dal DPCM 29 aprile 2022 che richiama i contenuti definiti nella Prassi di riferimento UNI 125:2022 Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicator – Indicatori chiave di prestazione) inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni.

Il documento fornisce le indicazioni per lo sviluppo di un sistema di gestione per la parità di genere che prevede la strutturazione e adozione di un insieme di indicatori prestazionali (KPI) afferenti a 6 aree inerenti alle politiche di parità di genere nelle organizzazioni, quali:

  1. Cultura e strategia (par. 5.2);
  2. Governance (par. 5.3);
  3. Processi HR (par. 5.4);
  4. Opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda (par. 5.5);
  5. Equità remunerativa per genere (par. 5.6);
  6. Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro (par. 5.7).

Oltre a vantaggi connessi con l’immagine e la reputazione aziendale, sono previsti concreti vantaggi per le aziende che dimostrano con una certificazione UNI/PdR 125 di adottare un modello basato su principi di parità e inclusività:

  • Esonero contributivo (su base mensile) dell’1% dal versamento dei contributi previdenziali complessivi a carico del datore di lavoro, entro il limite massimo di 50.000 euro/anno (D. I. 20 ottobre 2022).
  • Riconoscimento di punteggio premiale per la valutazione, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, di proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti (L. 162/2021).
  • Riduzione del 30% della garanzia fideiussoria nella partecipazione alle gare pubbliche (art. 93, comma 7, del d.lgs. n. 50/2016, modificato dall’art. 34, comma 1, lettera a) della Legge 79/2022).
  • Criterio premiale nella valutazione dell’offerta, che le amministrazioni aggiudicatrici dovranno indicare nel bando di gara, nell’avviso o nell’invito (art. 95, comma 13, del d.lgs. n. 50/2016, modificato dall’art. 34, comma 1, lettera b) della Legge 79/2022).

Sono presenti nel sito dedicato del Ministero gli avvisi pubblici per la gestione ed erogazione dei contributi previsti dal PNRR a supporto della certificazione delle PMI e raggiungere il previsto obiettivo, entro il 2026, di avere in Italia circa 2.000 aziende certificate, nello specifico:

  • Contributo per servizi di consulenza e accompagnamento alla certificazione, erogati alle imprese tramite sistema di voucher, per un massimo di 2.500 euro a impresa.
  • Contributo per il rilascio della certificazione parità di genere UNI PdR 125 da parte di organismi accreditati da ACCREDIA, per un massimo di 12.500 euro a impresa.

Le aziende italiane oggi sono chiamate a fare delle scelte importanti e di grande impatto, che possono innescare una spinta decisiva sulla produttività e sulla generazione di valore, non limitandosi ai propri confini organizzativi, ma generando circoli virtuosi a beneficio della collettività e dell’economia.

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