Legislazione
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Appalti verdi: 22 dicembre 2015, agevolate le imprese in possesso di certificazioni e/o marchi verdi
Italia sempre più favorevole alle certificazioni ambientali ed energetiche. Con l'approvazione in via definitiva del Collegato ambientale alla legge di stabilità 2016 (D.D.L. n. 2093-B "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali", 22 dicembre 2015) infatti, sono state introdotte importanti agevolazioni per le imprese in possesso di marchi e certificazioni, in grado quindi di dimostrare la loro capacità di operare in modo sostenibile ed efficiente dal punto di vista ambientale.
Gli articoli rilevanti del decreto sono gli artt. 16-19, che, intervenendo sul Codice degli Apalti pubblici (D.Lgs. 163/2006) prevedono:- che costituisce elemento di preferenza nell'assegnazione di contributi, agevolazioni e finanziamenti in materia ambientale il possesso delle certificazioni di tipo ambientale ISO 14001 e 50001, emesse da organismi di certificazione accreditati ai sensi del regolamento (CE) n. 765/2008, e/o di registrazione EMAS e/o di marchio Ecolabel;
- che sia data priorità alle imprese con sistema di gestione dell'energia accreditato ai sensi della norma ISO 50001 nella ripartizione dei proventi ricavati dalle aste per la vendita delle quote di emissione dei gas serra quale compensazione dei costi sostenuti;
- la riduzione delle garanzie (o del loro eventuale rinnovo) previste a corredo dell'offerta nei contratti pubblici relativi a lavori, servizi o forniture per gli operatori in possesso di certificazione ambientale UNI EN ISO 140001 (-20%) o di registrazioni ambientali EMAS (-30%) o che sviluppino un inventario di gas a effetto serra ai sensi della norma UNI EN ISO 14064-1 o un’impronta climatica (carbon footprint) di prodotto ai sensi della norma UNI ISO/TS 14067 (-15%);
- la riduzione delle garanzie (o del loro eventuale rinnovo) previste a corredo dell'offerta nei contratti pubblici relativi a servizi o forniture per gli operatori in possesso, in relazione ai beni o servizi che costituiscano almeno il 50% del valore dei beni e servizi oggetto del contratto stesso, del marchio Ecolabel (-20%);
- l'integrazione, tra i criteri di valutazione delle offerte economicamente più vantaggiose, del possesso del marchio Ecolabel, della considerazione dell'intero ciclo di vita di opere, beni e servizi e della compensazione delle emissioni di gas serra associate alle attività dell’azienda;
- l'obbligo di applicare, dal 2 febbraio 2016, i Criteri ambientali minimi (CAM) nelle gare d’appalto pubbliche per gli acquisti verdi per le forniture energy related (lampadine e corpi illuminanti, PC, servizi energetici per gli edifici) e, per almeno il 50% del valore della gara d’appalto, per altre categorie di fornitura (servizi gestione rifiuti urbani, toner, gestione verde pubblico, carta per copia, ristorazione collettiva, servizio di pulizia e prodotti per l’igiene, prodotti tessili, arredi per ufficio). Il monitoraggio sul rispetto di tale obbligo è affidato all'Osservatorio dei contratti pubblici.
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Green economy: 22 dicembre 2015, approvato il Collegato ambientale alla legge di Stabilità 2016
Il 22 dicembre 2015 è stato approvato in via definitiva il D.D.L. n. 2093-B "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali" (c.d. "Green Act"), il Collegato ambientale alla legge di stabilità 2016.
Diversi i temi affrontati: tutela della natura e sviluppo sostenibile, valutazioni ambientali, energia, acquisti verdi, gestione dei rifiuti e bonifiche, difesa del suolo e risorse idriche.
Le disposizioni mirano sia a promuovere uno sviluppo sempre più sostenibile, sia a sostenere il crescente settore della green economy e introducono diverse semplificazioni e incentivi premianti i comportamenti più virtuosi delle imprese e anche dei consumatori e delle istituzioni.
Sono previsti interventi importanti per la difesa del suolo e la prevenzione del dissesto idrogeologico: viene infatti istituito presso il ministero dell'Ambiente il Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico e un Fondo di garanzia per le opere idriche presso la Cassa conguaglio per il settore elettrico; vengono stanziati 11 mln di euro per l'abbattimento degli edifici abusivi costruiti in zone a rischio e 1,8 mln per le Aree marine protette.
Decretato anche il credito d'imposta per le imprese che si occupano di bonifica dall'amianto su beni e strutture produttive, per gli anni 2017-2019.
Diverse le disposizioni relative ad acquisti verdi e appalti pubblici, per le quali si rimanda qui.
Per quanto attiene la mobilità sostenibile, sono stati stanziati 35 mln destinati a progetti presentati dai comuni con più di 100mila abitanti mirati a ridurre traffico e inquinamento ed è stata introdotta la figura del mobility manager scolastico, per la quale è prevista l'adozione di apposite linee guida entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto. È stato anche modificato il T.U. in materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (D.P.R. n. 1124/1965) stabilendo che, per i suoi positivi riflessi sull'ambiente, l'uso della bicicletta deve intendersi sempre necessitato e che pertanto l'infortunio a seguito dell'uso della bicicletta nel percorso casa-lavoro è sempre configurabile come infortunio in itinere e perciò indennizzabile.In tema di riduzione dell'inquinamento e risparmio energetico, il nuovo collegato prevede che le lampade a incandescenza utilizzate nelle lanterne semaforiche vengano progressivamente sostituite da lampade a basso consumo energetico.
Viene inoltre prevista l'istituzione delle "Oil free zone", aree territoriali in cui il petrolio e i suoi derivati viene progressivamente sostituito da fonti energetiche rinnovabili.
Sui rifiuti, il decreto interviene introducendo nuove norme e sanzioni contro l'abbandono di rifiuti di piccolissime dimensioni (mozziconi di sigaretta, fazzoletti, ecc.), al fine di preservare il decoro urbano, consentendo alle regioni di promuovere incentivi alla raccolta differenziata; reintroducendo in via sperimentale il vuoto a rendere per bar e ristoranti e produttori di birra e acqua minerale; prevedendo misure per incentivare l'acquisto di prodotti derivanti da materiali riciclati o dal recupero di scarti e disassemblati da prodotti complessi.
In materia di costruzioni, viene modificato l'art. 3 del T.U., stabilendo che non è più necessario il permesso di costruire per i manufatti leggeri, anche prefabbricati, e le strutture di qualsiasi genere (quali roulottes, camper, case mobili, imbarcazioni), utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, depositi, magazzini e simili, se servono per esigenze meramente temporanee o se sono ricompresi in strutture ricettive all'aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti, previa autorizzazione sotto il profilo urbanistico, edilizio e paesaggistico, in conformità alle normative regionali di settore.
Novità assoluta, l'introduzione di "Made Green in Italy", uno schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell'impronta ambientale.
Il provvedimento entra in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. -
Mobilità: 22 dicembre 2015, le novità introdotte dalla legge di Stabilità 2015
Con l'obiettivo di combattere più facilmente evasione e reati connessi alla circolazione degli autoveicoli, la legge di stabilità 2015 introduce delle novità.
Autovelox, tutor e telecamere delle porte di accesso alle zone a traffico limitato diventano sempre più "intelligenti", potendo rilevare, oltre alla velocità degli automezzi, anche se i proprietari sono in regola con il pagamento della polizza Rc auto, grazie al passaggio al sistema telematico della banca dati ministeriale delle assicurazioni. Si ricorda infatti che, dal momento che i dati delle polizze possono essere consultati online, dal 18 ottobre 2015 l'esposizione del tagliando sul parabrezza non è più obbligatoria.
Tra le altre informazioni rilevabili, se l'automobilista ha effettuato la revisione periodica della propria vettura e se trasporta irregolarmente materiali.
Queste misure necessitano però di emanazione di appositi decreti attuativi e l'adeguamento delle strumentazioni prima di entrare in vigore.
Dal 1° luglio 2016 è inoltre possibile attivare anche tramite bancomat e carta di credito i dispositivi di controllo della durata della sosta a pagamento. Qualora un comune non sia attrezzato, il cittadino è autorizzato a sostare gratuitamente, senza incorrere in sanzioni.
Infine, cambia la disciplina della reimmatricolazione delle auto all'estero, al fine di contrastare l'elusione del pagamento del bollo ed eventuali multe. -
Legge di stabilità 2015: approvata in via definitiva il 22 dicembre 2015, pagamenti in contanti fino a 2.999,99 euro
La legge di stabilità 2015, approvata in via definitiva< il 22 dicembre 2013, ha modificato la disciplina vigente in materia di pagamenti. Ecco come:
possibilità di pagare in contanti fino a 2.999,99 euro dal 1° gennaio 2016, anziché fino a 999,99, limite imposto dalla manovra salva-Italia del 2011. Il precedente limite rimane in vigore per chi esercita il servizio di rimessa di denaro con l'estero (money transfer) e per le pubbliche amministrazioni, che devono corrispondere gli emolumenti superiori a mille euro esclusivamente con mezzi telematici;
obbligo di accettare pagamenti anche mediante carte di credito, oltre che di debito, esteso a commercianti e professionisti, fatta eccezione per i casi di oggettiva impossibilità tecnica, anche per importi inferiori a 30 euro, dal 1° gennaio 2016; dal 1° luglio 2016 per i dispositivi di controllo di durata della sosta. -
Infortuni: decade dal 23 dicembre 2015 l'obbligo di tenuta del registro a carico del datore di lavoro
Dal 23 dicembre 2015 il datore di lavoro non è più obbligato a tenere il registro infortuni in virtù dell'art. 21, comma 4, del D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 151, che è intervenuto sulla disciplina in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Per effetto della stessa disposizione, il datore di lavoro non è più tenuto non solo a istituire, ma nemmeno a conservare per quattro anni il suddetto registro, come precedentemente previsto.
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Legislazione - Efficienza energetica: 2 dicembre 2015, Regione Lombardia illustra la "legge Luce"
Regione Lombardia ha approvato la Legge Regionale 5 ottobre 2015, n. 31 (c.d. "legge Luce") sul contenimento dei consumi e l'efficientamento energetico relativamente all'illuminazione pubblica, di cui si è parlato nel corso del workshop 'Action Plan per l'energia sostenibile e reti intelligenti svoltosi recentemente a Brescia.
L'intervento normativo si inquadra nel Programma energetico ambientale regionale (PEAR), approvato in giugno a seguito dell'ampia consultazione avvenuta nell'ambito del percorso di Valutazione ambientale strategica, e negli obiettivi fissati dalle politiche energetiche comunitarie.
Obiettivo principale della nuova legge è la riduzione dei consumi energetici da fonte fossile, correlato alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, e conseguentemente il contenimento dei costi sostenuti dai Comuni per i consumi elettrici, su cui la voce relativa all'illuminazione pubblica incide per circa il 60%. Secondariamente si intende anche ridurre l'inquinamento luminoso, preservando in particolare le aree naturali sottoposte a tutela.
Uno strumento di spicco previsto dalla legge è il DAIE, documento di analisi dell'illuminazione esterna, in sostituzione del PRIC (Piano regolatore della illuminazione comunale), concepito appositamente per il raggiungimento dei suddetti obiettivi.
Correlato all'approvazione della legge è la prossima emanazione di un primo bando sull'illuminazione pubblica dei comuni, dotato di 45 mln di euro, affinché questi traggano vantaggi dalle innovazioni tecnologiche per rendere finalmente 'smart' i comuni unendo risparmio energetico a servizi intelligenti. -
Impianti termici: 30 novembre 2015, approvate da Regione Lombardia semplificazioni per la gestione
Con la D.G.R. X/4427 del 30 novembre 2015 Regione Lombardia ha introdotto misure di semplificazione in materia di impianti termici a integrazione delle disposizioni approvate con la precedente delibera 3965 del 31 luglio scorso.
In sintesi, deve essere approvato dal dirigente regionale competente un nuovo modulo per la redazione della dichiarazione prevista dagli artt. 284 e 285 del D.Lgs. 152/2006 da parte degli operatori, che devono poi inviarla alle autorità competenti esclusivamente in formato elettronico. Inoltre, per semplici installazioni di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione non è necessario predisporre il progetto in base al D.M. 37 del 2008. -
Emissioni: 28 novembre 2015, adeguamento degli impianti di combustione medi entro il 2017
Entro il 19 dicembre 2017 gli impianti di combustione medi devono adeguarsi ai limiti di emissione stabiliti dalla direttiva 2015/2139 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 novembre 2015, pubblicata in G.U.C.E. il 28 novembre e in vigore dal 18 dicembre 2017.
Il provvedimento stabilisce "norme per il controllo delle emissioni nell'aria di biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOx) e polveri da impianti di combustione medi al fine di ridurre le emissioni nell'aria e i rischi potenziali per la salute umana e per l'ambiente derivanti da tali emissioni" e "norme per il monitoraggio delle emissioni di monossido di carbonio (CO)", che si applicano agli impianti di combustione con potenza termica nominale pari o superiore a 1 MW e inferiore a 50 MW, indipendentemente dal tipo di combustibile utilizzato, nonché all'insieme formato da nuovi impianti di combustione medi ex art. 4, anche qualora la potenza termica nominale totale di tale insieme sia pari o superiore a 50 MW, a meno che detto insieme non costituisca un impianto di combustione disciplinato dal capo III della direttiva 2010/75/UE.
Nel prosieguo degli articoli, il provvedimento elenca altre tipologie di impianti esclusi dall'applicazione della norma.
Sono demandate agli Stati membri le procedure di autorizzazione e di registrazione degli impianti "affinché nessun nuovo impianto di combustione medio sia attivo senza autorizzazione o senza essere registrato", mentre spettano ai gestori degli impianti le attività di monitoraggio delle emissioni e la produzione di determinati documenti. -
Sostanze chimiche: 7 ottobre 2015, annullato il regolamento 944/2013/UE per pece e catrame di carbone
Con sentenza del 7 ottobre 2015, causa T-689/13, il Tribunale europeo ha annullato il regolamento 944/2013/UE relativamente alla classificazione della sostanza "pece, catrame di carbone alta temperatura" (Ctpht), erroneamente inclusa tra quelle a tossicità acquatica acuta e cronica.
Il suddetto regolamento del 2 ottobre 2013 recava "modifica, ai fini dell'adeguamento al progresso tecnico e scientifico, del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele". Secondo il Tribunale UE però, nell'includere la Ctpht tra le sostanze a tossicità acquatica acuta e cronica di categoria 1 (H400 e H410), non teneva conto di tutti i fattori e le circostanze rilevanti al fine di tenere in debito conto la proporzione di tali costituenti nella sostanza. -
Efficienza energetica: scade il 5 dicembre 2015 il termine per effettuare gli audit energetici previsti dal D.Lgs. 102/2014
Si ricorda che le grandi imprese, classificate come tali nei due esercizi precedenti (2013 e 2014), e le imprese iscritte all'elenco energivori nell'anno 2014 (rif.: D.Lgs. 4 luglio 2014 n. 102) devono effettuare la diagnosi energetica prevista dal medesimo decreto entro il 5 dicembre 2015.
Per approfondimenti e per scaricare le linee guida del ministero dello Sviluppo economico in proposito, clicca qui